Operazione Deus, decapitato clan Crea. Sedici persone coinvolte nell'inchiesta

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Rizziconi | ARRESTATO CAPOCLAN TEODORO CREA

Operazione Deus, decapitato clan Crea
Sedici persone coinvolte nell'inchiesta

Coinvolta tutta la famiglia del boss, tra cui il figlio Giuseppe, attualmente latitante

di Redazione

Teodoro Crea
Teodoro Crea

Importante operazione condotta quest'oggi dal personale della Polizia di Stato, a conclusione di una complessa ed articolata attività d’indagine svolta dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria e dal Commissariato P.S.di Gioia Tauro (RC), con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo di Roma. 

Su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di questa Procura della Repubblica, dal gip presso il Tribunale di Reggio Calabria, sono stati emessi sedici provvedimenti di custodia cautelare, di cui undici in carcere e il resto ai domiciliari, nei confronti di soggetti appartenenti alla cosca Crea di Rizziconi, accusati di associazione mafiosa, estorsione, intestazione fittizia di beni e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

Ecco la lista dei soggetti destinatari di provvedimenti di custodia cautelare in carcere:

  1. CREA Teodoro detto u Murcu o u Toru o Dio onnipotente, nato a Gioia Tauro il 11/04/1939;
  2. CREA Giuseppe, nato a Rizziconi il 23/06/1978, in atto latitante;
  3. CREA Antonio detto ’u Malandrinu, nato a Taurianova il 04/07/1963;
  4. CREA Domenico detto Scarpa lucida, nato a Rizziconi il 23/10/1954;
  5. CREA Teodoro detto ’u Biondu, nato a Gioia Tauro il 24/01/1967;
  6. RUSSO Domenico detto u Malandrinu, nato a Rizziconi il 25/04/1949;
  7. LOMBARDO Osvaldo nato a Montesarchio (BN) il 07/04/1948;
  8. LOMBARDO Giuseppe nato a Reggio Calabria il 24/11/1973;
  9. ALESSI Vincenzo nato a Taurianova il 11/06/1976;
  10. CUTRì Girolamo nato a Rizziconi il 24/11/1956;
  11. ROTOLO Domenico, nato a Taurianova il 26/11/1974;

Giuseppe Crea, figlio del boss Teodoro, é attualmente irreperibile e inserito nella lista dei latitanti più pericolosi ricercati. Vincenzo Alessi, Girolamo Cutrì e Domenico Rotolo, sono invece ex consiglieri comunali e l'ultimo ha ricoperto il ruolo di assessore con delega allo sport e allo spettacolo.

L'inchiesta, infatti, parte proprio dal momento in cui il paese della Piana sarebbe dovuto andare ad elezioni, marzo 2010, dopo la caduta anticipata del consiglio comunale. Dapprima, le pressioni della cosca Crea avrebbero causato dimissioni di alcuni consiglieri della maggioranza dell'allora sindaco Antonino Bartuccio, poi il clan si sarebbe adoperato per ostacolare la creazione di una lista avversaria concorrente, in contrasto con la lista appoggiata dai Crea.

Nel corso della conferenza stampa presso la Questura di Reggio Calabria, illustrati anche altre incursioni illecite del clan, tra i quali l'intestazione fittizia dello storci palazzo Cordopatri, demolito e sito nel centro di Rizziconi, oppure la questione relativa del rinnovo dei servizi di vigilanza presso la centrale elettrica a turbogas a Rizziconi, accaparrata dopo episodi di intimidazioni e minacce.

Ai domiciliari altri cinque soggetti, tutti parenti del capoclan Teodoro Crea:

  1. TORNESE Vincenzo, nato a Rizziconi il 15/05/1962;
  2. ALVARO Maria Grazia, nata a Taurianova il 09/11/1978;
  3. BURZì Clementina, nata a Rizziconi il 30/09/1951;
  4. CREA Marinella, nata a Gioia Tauro il 27/12/1976;
  5. PERRI Domenico, nato a Rizziconi (RC) il 23.09.1947

Contestato anche a Giuseppe Crea, l’indebita erogazione da parte dell’A.G.E.A.(Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) dei contributi comunitari relativi al P.S.R.(Piano di Sviluppo Rurale) per un totale di € 188.884,66, in qualità del suo status di imprenditore agricolo, mansione che non veniva effettivamente svolta dal sopracitato. Analogo reato è stato contestato al padre Crea Teodoro, alla madre Burzì Clementina ed alla sorella Marinella, che si procuravano i contributi dell’A.G.E.A.per un totale di € 48.408,59.

Nell'ambito dell'operazione, sequestrati anche beni mobili e immobili, a vari soggetti interessati dai provvedimenti restrittivi, per un valore complessivo di cinque milioni di euro.

L'operazione, denominata Deus, ha inteso mettere in luce la capacità di influenza del clan Crea nell'ambito del territorio di Rizziconi.

Mercoledì 4 giugno 2014

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